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DAL 30 NOVEMBRE

 

 Isabella Santacroce - Il Diario di Claudine
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Pagina 40

     
 
   
 
 

Non mangio da tre giorni.
Passo il tempo così.
Controllo gli spostamenti del tessuto sui fianchi.
Mia cugina è stata uccisa da un eccesso di carne.
Sentiva le vesti stringerle la gola.
Sapeva sarebbe soffocata e così le è nata l'idea del collare al soffitto.
Aveva un canarino amaranto che ha cantato due notti dopo
                              la sua morte.
Mia zia lo copriva con un telo fiorato.
Mia zia lo copriva con un telo fiorato ma lui continuava nel canto.

 
 
   
 
 

La morte di mia cugina ha reso drammatica la storia di chi avevo.
Parenti sfigurati dall'infelicità.
Una parata deforme la domenica pomeriggio nel salotto di mia madre.
Lei offriva biscottini a forma di trappola e bevande calde con addosso la sua ultima vestaglia in broccato.
Mi nascondevo sotto il tavolo in corridoio e annusavo l'odore dei soprammobili di ceramica.
Loro mi cercavano quasi fossi una volpe.
I parenti volevano prendermi per chiudermi nel divano tra i loro spessori in tessuto.
Io quando li guardavo sollevando le frange della seta verde che mi proteggeva vedevo mia cugina illuminarsi sopra le loro schiene.
Era perfetta.
Impalpabile.
Ero perfetta.
Impalpabile.
Pupilla divaricata tra le frange.

 
     
 
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