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 Nel giorno del pranzo funesto. Il decomposto si è alzato chiudendosi nella toilette sullo sfondo.
Avevo con me il travestito elegante.
Sembrava di marmo.
Si parlava del mare. Di quante onde possiede. Del blu fondente che schiarisce all'orizzonte. Mi dava le labbra arricciate ansimando quando gli ho preso la mano per farmi seguire.
L'entrata nella stanza dei lavandini è stata a dir poco meravigliosa.
L'anziano signore arrossiva mentre gli offrivo quel corpo curioso.
Si denudava la prostituta spingendolo contro la parete.
Ho chiuso la porta in attesa. Sentivo lamenti là dentro. Sempre più cristallini.
Lasciavo passare i minuti ascoltando suoni cambiare.
Ho scoperto le braccia a quel grido.
Usciva del sangue da una fessura.
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 Ho chiamato Jim.
Avevo paura.
Gli ho raccontato della morte di Irine.
Del sangue del giorno prima nemmeno un accenno.
L'amore con lui così violento.
Divorava il mio corpo furiosamente.
Quale sapiente passione.
Quali nobili sensi eccitati.
Un incanto.
Avrei voluto morisse durante un amplesso.
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