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 All'improvviso le ho appoggiate lontano da me. Avrei voluto saperle altrove. Mani di polsi mai visitati. Eravamo noi e lo specchio qualche minuto fa le ho seguite sdoppiarsi. Temibile cosciente consapevolezza di un' impossibile separazione. Violenta lucida verità riflessa di un'appartenenza contro volere. Indivisibili mani all'improvviso allontanate da me.
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Eppure mi assomigliano. Mi hanno tra le dita. Eppure in questa luce rinnovata riesco a provare qualcosa.
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 Indosso guanti dal mattino indosso sottile tessuto a coprire ciò che vorrei dimenticare. Ho acquistato guanti leggeri nascondendo quello che riuscivo nelle tasche del cappotto. Sembravano gridare mentre non desideravo altro che uccidermi le dita. Uccidermi senza mani la morbidezza di quelle estremità da polso nate per ossessionarmi il pensiero.
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"In questo giorno d'inizio luce mie mani vorrei sapeste quale dolore provo nel godere di voi. Rinascerò con pelle diversa a celare differenti forme di cui servirmi. Lentamente diventa musica da danza la rabbia nell'impotenza. Lentamente divento demone-divora-pelle e vi sacrifico. Lentamente raggiungerò l'incoscienza ."
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