|
|
|
|
|
|
|
Quasi lampadari di cristallo sulla terra.
Era una festa in lutto.
Quelle anziane signore distinte in collare.
Brillavano come diamanti frustati.
Irine scendeva nel buio.
Fiori sopra la defunta assassina.
Un lancio di rose appassite ne decorava il finale.
Erano tutte avvolte da una croce di quarzo.
Ho dedicato una lacrima sola.
Una lacrima al vento.
|
|
|
|
|
|
Ho sognato una bambina stanotte. Trecce infuocate e un sorriso. Leggeva fiabe di mostri con voce maschile. La testa reclina catturava due raggi di sole e si trasformava.
Diventava un muso quel viso girato.
|
|
|
|
|
|
Ho sognato Irine stanotte. Gridava allo specchio. Pelle deforme sotto le mani. Gridava "uccidimi ora". Gridava "sono un'assassinata dal respiro di donna". Era una vecchia signora di quelle risorte. Di quelle con un cuore che batte in un corpo già morto. Forse Dio lo sapeva che avrebbe iniziato a soffrire nel vedersi corrosa dai giorni. Forse l'ha liberata con la punizione.
|
|
|
|
|