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Ora che Irine è in quell'eccesso di buio.
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 Si è brindato sopra al disgusto.
La cena servita da camerieri di piombo.
Vitree cosce di regine immodeste tra il marmo di pizzo.
Quanto disprezzo per le già defunte accompagnate.
Avevano il loro stallone dorato sotto le scarpe.
Quale somma d'amplessi sulle carni usurate.
Ho sperato arrivasse qualcosa di divino.
Un Dio crocifisso sopra le torte al cioccolato.
 Squittivano come ratti in amore divorando salmone. Parlavano del funerale producendo suoni da denti di coccio. Stalloni dorati lì accanto. Il sigaro accesso.
E poi quella visione.
Lei che arrivava.
La donna fittizia con la parrucca.
Ciglia arcuate che spiccano il volo.
Curve acquisite e uno spacco fin sotto il ventre.
In un solo secondo ho voluto vedermi nella situazione.
Con la prostituta maschile e il decomposto del tavolo accanto.
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Quel giorno di vita che cade.
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