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DAL 30 NOVEMBRE

 

 Isabella Santacroce - Il Diario di Claudine
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Pagina 30

     
 
     
 
 

Inizio ad odiare l'estate.
Mi hanno lasciata davanti alla porta con la vestaglia sgualcita.
Avrei decapitato il maggiore di tre gendarmi incrociati.
Quei loro sorrisi sottratti mi pungono ancora il centro degli occhi. Quale tortura il sentirmi legata a una sbarra come una donna da fuoco.

 
   
 

Nella mia casa regna il silenzio.
Nulla è stato spostato a parte il mio corpo. Sembravano disattenti nel compito quegli animali in divisa.
Da hotel dei sigilli la loro folle demenza.
Ho ucciso un passante con la rivoltella di uno zio deportato. L'ho fatto nel sogno che all'arrivo mi colse .
C'era un passante che io uccidevo con un colpo straniante. Cadeva diritto come un frutto maturo sanguinando dal collo. L'avevo colpito nel punto preciso che porta alla morte.
Nel sogno avevo una rivoltella dorata di uno zio deportato. Sul calcio la testa di un orso.
Sparavo nascosta vestita con drappi orientali.
Il primo colpito era un signore dal berretto di lana.
La seconda una donna dalla mascella cadente.
Ricordo le grida di quell'aggressione a distanza.
Lei mi sfuggiva alla mira permettendomi solo ferite alle gambe. Strisciava per terra chiedendo il perdono per certi due figli morti nel sonno.

 
     
 
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