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La felicità ha un suono impercettibile.
Di silenzio che si arrotola.
Hanno decapitato eroi per appuntarseli al petto.
Ti prego raggiungimi.
Ho una rosa speciale.
Una rosa di cristallo.
Si disintegra come sogni che si impiccano.
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Credevo di essere altra cosa. Ci credevo davvero. Ero qualcosa di magnifico con la bocca chiusa dalla storia. Sognavo di non esserci. Avevo scritto poesie una mattina. Succedeva un anno fa. Quando ero piccola. Mi ricordo che sapevo della nascita. Questo grido da esplosione. Tutto il sangue che bevevo. Un cadaverino scivolato tra le gambe della gravida. Mi spezzavano alla luce. Ero io che cadevo nel destino. Ricordavo quel secondo dilettandomi poeta senza musica. Incrociavo le gambe per proteggermi. Sapevo che quel nome mi avrebbe penetrato la paura. Claudine. Claudine quanto disprezzavi la presenza del tuo corpo in crescita. Scrivevi "Da grande giocherò a non esserlo. Per ora gioco a non esserci."
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