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Isabella Santacroce - Il Diario di Claudine |
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Pagina 14
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 Ho comprato scarpe da sera. Quelle cercate. Penso all'ombra che non riesco a vedere. Ombra di scarpe piegate. Se solo riuscissi ad aprire la scatola che le contiene. Annullerei quell'ignoto. Credo sia nato contro volere. Per un desiderio lasciato. Credo sia successo nella mattina. Mi guardava dalla vetrina un signore. Viso diviso nel vetro. Provavo scarpe da sera e lui mi guardava. Seguiva i miei passi dentro il negozio. Quale fosse il profumo della tensione non lo ricordo. Ero nelle pupille. Nelle pupille rapita. Aveva un suono. Forse l'aveva. Qualcosa simile ad un battito d'ali. L'identico slancio verso l'immenso del cielo. Sentivo la voglia di averlo un po' addosso. Corpo diverso sopra forme dimenticate. Desideravo dimezzare spessore offrendomi devotamente. Riflesso davanti si accennava il suo viso. Quasi l'angolo di uno specchio a parete lo racchiudeva. Chissà qual'era il suo nome. Non so quanto fosse intenso il pudore che mi ha trattenuta. Avrei gridato qualcosa quando si è mosso per farlo restare. Così lo volevo. Quegli occhi.
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Guardo il mio corpo. A volte mi sembra solo pensiero. Bisogno di sentire la carne. Il calore..
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