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Sono uscita per tornare. Mi interessava il rientro.
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Diventava l'aria altra cosa porgendo dolcezza da prostituire.
In questa città lascerò uscire un figlio dall'involucro delle mie debolezze. Cadrà sul pavimento tra la luce.
Un solo lamento per le fattezze riprodotte.
Di me vorrei conoscesse sul viso gli occhi. Ne portasse il segno.
Del padre che non avrà mai vorrei fosse fiero per l'invisibilità concessa.
Questa unica devastante madre dominata dai demoni del sensibile mostruoso ha bisogno di trasformare il reale in forme di quiete.
Un gesto del cuore.
Un tintinnio di posate piegate.
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Stanotte sei in città.
Sarò pronta a raccoglierti.
Hai parlato di quella solitudine che crea silenzi alla stazione. Del luogo in cui esistono solo partenze.
Punto di non arrivo. Eterna fine. Continuo andarsene.
Tu sarai lì.
Jim.
Verrò a raccoglierti.
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