Inizia così il romanzo di Davide Barilli, ‘Musica per lo zar’, che parte dal rinvenimento di un diario ‘bisunto, sporco di tempi lontani’, appartenuto a Oriente, violinista italiano emigrato in Russia ai tempi dell'ultimo zar in compagnia dei due fratelli maggiori, Occidente e Santorre.
La voce narrante è quella dell’uomo che ha ritrovato il diario, il quale, in gioventù, aveva avuto modo di conoscere Oriente e che ora ci racconta la sua storia.
L’avventura di Oriente è ambientata nei primi del Novecento, periodo caratterizzato da un gran fermento di idee che maturano in una società ancora arcaica. Il protagonista, insieme ai suoi fratelli, attraversa tutta l’Europa dell’est e lungo la strada s’imbatte in figure bizzarre, ma anche in personaggi storici, come il mitico Rasputin e lo zar Nicola II, per i quali ha il compito di suonare il violino. Il protagonista si fa quindi testimone di eventi centrali nella storia dell'umanità, come la rivoluzione di ottobre, che emergono in contemporanea con la sua vicenda personale, spesso drammatica. Durante il viaggio, infatti, Oriente trova un diamante dal valore inestimabile, ma lo perde nelle acque di un torrente. La sua vita si trasforma così in una ricerca ossessionata della gemma, aggravata dalla necessità di non rivelare a nessuno il suo segreto.
Musica per lo zar di Davide Barilli
Edizioni Guanda (Narratori per la Fenice)
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