‘Ecocidio’ è un esame impietoso e documentato dei costi della cosiddetta ‘cultura della carne’. Nel nuovo libro di Jeremy Rifkin, professore di economia e esperto nel rapporto tra scienza e tecnologia, si racconta il fenomeno della mucca pazza come effetto naturale di un mondo (quello occidentale, ricco e globalizzato) in cui gli abitanti dei paesi poveri muoiono di fame perché una parte considerevole di cereali viene utilizzata come mangime per rendere la carne bovina più grassa e più gradita ai cittadini delle nazioni ricche, i quali, anche a causa di questo tipo di alimentazione, muoiono a milioni per infarto, tumore e diebete.
‘Attualmente – scrive Rifkin - il nostro pianeta è popolato da ben oltre un miliardo di bovini. Quest'immensa mandria occupa, direttamente o indirettamente, il 24 per cento della superficie terrestre e consuma una quantità di cereali sufficiente a sfamare centinaia di milioni di persone’. Oggi si è arrivati a vietare la vendita di alcune parti di carne bovina, il cui consumo farebbe insorgere nell'uomo una malattia mortale, la sindrome di Creutzfeldt-Jacob, variante umana dell'encefalopatia spongiforme bovina (BSE). ‘E solo un incidente di percorso – si chiede Rifkin - o le ragioni di tutto ciò trovano una qualche spiegazione nella ‘cultura della carne’ sostenuta negli ultimi secoli dai paesi industrializzati?’.
Presentando dati di fatto sconcertanti, spaziando sapientemente dall'antropologia alla storia, dall'economia all'ecologia, Jeremy Rifkin formula il suo atto d'accusa proprio contro quella ‘cultura della bistecca’ che ha in buona misura caratterizzato il mondo in cui viviamo. E inoltre mette in guardia sui terribili effetti ecologici dell'ampia diffusione del consumo di carne: foreste abbattute, terre fertili trasformate in deserti, minacce di modifiche climatiche devastanti.
Jeremy Rifkin
Ecocidio
Mondadori
pp 373 Lit 35.000
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