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Il nuovo millennio dei Depeche Mode

Quando David Gahan, nella canzone Dead of Night contenuta nell'ultimo album dei Depeche Mode, intona con la sua inconfondibile voce: "Siamo morti notturni/Siamo dentro la stanza degli zombie/ Siamo dei parassiti al tramonto/Abbiamo ferite che ci siamo inferte da soli", vede probabilmente se stesso in quella Zombie room, sala privé di un club londinese, intento a tirare cocaina e eroina e a stordirsi con la techno music più martellante.

Ora la Zombie room è un ricordo lontano cinque anni. Tanti ne sono passati dall'overdose in un hotel di Los Angeles, il 26 maggio del '96. Da allora David Gahan ha affrontato un lungo e difficile periodo di disintossicazione durante il quale ha anche tentato il suicidio. Cinque anni di terapia che sono serviti a dargli Jennifer, conosciuta nel centro di recupero tossicodipendenti che frequentava e la figlia che hanno avuto nel '99, Stella Rose. E per restituirlo ai suoi Depeche Mode, Martin Gore e Andy Fletcher con i quali aveva professionalmente chiuso nel '97, quando i tre riuscirono per miracolo a completare Ultra, l'album che i più considerarono l'ultimo della band, data la critica situazione del suo cantante.
Ora i Depeche Mode ritornano a nuova vita, nuovo disco e un lunghissimo tour che li vedrà impegnati da giugno a dicembre in giro per il mondo e in Italia ad ottobre, a Milano e Bologna.

Il gruppo nasce nell'80 a Basildon, nell'Essex inglese. E' formato da Vince Clarke, Martin Gore, Adrew Fletcher a cui poi si aggiunge un promettente cantante conosciuto in un pub e apprezzato per come riesce a cantare Heros di Bowie con uno stile personale, di nome David Gahan.

Il loro primo album Speak & Spell (che contiene il loro primo successo: I just can't get enough) è dell'81 e si iscriveva a pieno titolo nella nascente onda musicale elettronica che aveva cambiato totalmente il brit-pop, con l'invenzione dei sintetizzatori.

Con il synt-pop nascono gruppi come Human Legue, New Order, Soft Cell, Yazoo (composto dalla vocalist Alison Moyet e da Vince Clarke, che nel frattempo aveva abbandonato i Depeche Mode), ma è appunto una moda. Già nella seconda metà degli anni'80 dei gruppi se ne conterà una metà per poi lasciare ai soli Gahan, Gore Fletcher e Alan Wilder (che aveva sostituito Clarke) il compito di proseguire su una strada originale.

Dopo l'abbandono di Clarke è Martin Gore a scrivere testi e musiche dei Depeche e anche a calibrare il sound della band verso sonorità elettroniche miste a pop malinconico e arrangiamenti che si mostrano sempre più efficaci. Comincia così l'ascesa dei Depeche Mode.

Ogni album pubblicato contiene almeno due o tre brani di successo mondiale: dall'album Construction time again dell'83 viene estratto Everything counts che fa il giro del mondo. L'anno dopo è la volta di Some great reward che contiene oltre agli hits People are people e Master and Servant anche la "blasfema" Blasphemous rumors che viene censurata dalla Bbc.

Music for the masses dell'87 contiene Never let me down again, altro successo planetario, così come Violator del '90. Nel '95, due anni dopo Songs of faith and Devotion, cominciano le difficoltà: Alan Wilder lascia il gruppo e David Gahan è alle prese con la sua tossicodipendenza. Il gruppo si riduce a trio e nel '97 esce Ultra che suona sorprendentemente vitale e ottiene un buon successo.

Adesso David Gahan dice: "Lentamente, ho capito che avevo ancora molto da dare. Ho iniziato ad apprezzare e ad essere grato alla vita per tutto quello che mi aveva dato fino in quel momento. Ho realizzato in ritardo che nella mia esistenza mi sono state offerte, molte opportunità e ho capito che devo essere responsabile per me stesso. Io sono una persona piena di impulsi negativi ma adesso ho imparato a pensare positivo".

E Martin Gore: 'Io vivo da nove mesi a Santa Barbara, California. Sinceramente non mi manca il cielo grigio dell'Inghilterra. Adesso mi sveglio la mattina davanti a una montagna su cui splende il sole e la giornata assume una piega positiva fin dall'inizio'.


La Discografia completa dei Depeche Mode
Speak & spell (1981)
A broken frame (1982)
Construction time again (1983)
Some great reward (1984)
The Singles (1981-1985)
Black celebration (1986)
Music for the masses (1987)
101 (live, 1988)
Violator (1990)
Songs of faith and devotion (1993)
Songs of faith and devotion live (live,1994)
Ultra (1997)
The singles 1986-1998 (1998)
Exciter (2001)


Percorso in rete

Sito ufficiale
http://www.depechemode.com/

Sito della casa discografica
http://www.mute.com/depechemode/index.html

Sito ufficiale italiano
http://www.depechemodeitalia.com/

Sito amatoriale molto completo
http://www.depeche-mode.com/

 
 

 


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