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DAL 30 NOVEMBRE

 

 
   

Maresa Baur
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STORIA UNO - GIADA INCONTRA HELIOS (PAG 1)

La grande quercia ospita una ninfa sola, l’esserlo è sua volontà. Vive circondata di fiori e sente con gioia il rumore del mare non molto lontano dal bosco.La spiaggia segna il confine ed è piena di conchiglie leggere che Giada unisce in collane e accosta alle orecchie turbata da mille strani rumori e sogna e parla alle nuvole e sorride al cielo quando Helios compare.
La prima volta l’incontro fu casuale. Lui su di una grande foglia scrisse un verso per lei e la piccola ninfa la raccolse e decise di conservarla in un cesto di rose.
La foglia rimase con le altre e insieme seccarono, ma il verso restò intatto.Lei aspettava sempre quelle foglie mosse dal vento dei suoi desideri e con esse i pensieri di lui che abitava l’altra parte del sogno che non poteva congiungersi col suo
Entrambi avevano la loro favola da narrare agli gnomi del bosco che sono la folla di chi sa ascoltare,ma anche di chi è indifferente e bisogna svegliare con parole che arrivano al cuore di chi non ha sensi né mente,ma percepisce il linguaggio universale dell’amore per le piccole e grandi cose del mondo.
L’intreccio di foglie continua e nasce così lentamente un sentimento speciale, condito di battute e risposte a volte pungenti. I due amici giocano a fare gli amanti e dicono parole spesso ardenti Si salutano e si mandano baci e le frasi sottili a volte intriganti li invitano a dialoghi stretti,lunghi, pieni di attese, ma Helios spesso si arresta e sgrida la piccola ninfa che trema e sospira e vuole capire e imparare e sogna parole roventi e stuzzica il suo nume segreto e chiede incontri sperando di scorgere finalmente il suo viso e lui l’accontenta e le dona l’immagine sua riflessa in uno specchio fatato che fata Dolcina gli ha donato
La piccola Giada felice lo ammira e lo guarda alla luce della Luna che gelida ghigna e le dice: Mia cara ti illudi! Il bel Helios è preda di una giovane fata che dicono sia molto bella e sembra accudisca il tuo nume e controlli ogni suo respiro al risveglio di ogni mattina e lucidi i suoi raggi dorati con cura segreta.
La piccola Giada infelice vorrebbe parlare non osa e senza volere ferisce la giovane fata nascosta
Un attimo di silenzio e il gelo di una lunga notte si protrae nel tempo.
I giorni diventano notti perché il sole non si alza nel cielo e lei la ninfa gentile non riceve più le sue foglie e guarda le altre raccolte nel piccolo cesto di rose. Il profumo è rimasto e lei lo annusa in ricordo di un nume che ora non sente.
Lei danza nelle notti di luna nel prato dei suoi desideri e lancia nell’aria le foglie che invia ad altre sorelle perché il coro eccheggi nel bosco della vita di tutti gli gnomi che tali rimangono se non sanno sognare.Alcuni guadagnano un paio di ali come fossero angeli e si librano fuori a rivedere la luce del sole.
Sono coloro che osano essere vivi e spaziano e cercano altre ninfe gentili.
Ma Giada non ama nessuno e ogni giorno alza i suoi occhi in alto sperando in un cenno da lui.

Un giorno diverso dagli altri, uscendo dalla sua quercia, si accorge degli alberi spogli e vede un tappeto di foglie e su ognuna è scritto quel verso che lei ben ricorda
Solo il suo desiderio lo vede perché è successo qualcosa……Helios all’improvviso la chiama e ricomincia l’incanto come se mai fosse stato interrotto.
Lui dice e non dice …e poi si nasconde……non ha nome….è uomo è donna è gnomo….ha un solo nome …..è magia….
Da questa entità sconosciuta esce l’animale sincero che esprime le voglie normali di un uomo a una donna che trema,ma forse non più.
Lei sa di essere Giada, lui dice di essere Hermione, ma lei è sicura sia Helios a cui andrà incontro leggera forse sul letto di foglie e lì giacerà senza veli, felice di essere sua, mostrando i suoi seni e il suo collo, le mani verso di lui leggera e fugace toccando dove lui lo desidera e sfiorando dolcemente le labbra .
Il dolce sapore dei baci sarà la sua musica e quella di lui durante il momento fatale in cui i due amanti saranno col cuore e la mente vicini e solo così sentiranno il profumo dell’erba bagnata.

 

GIADA HA PAURA DELL'EDERA VERDE

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