La sicilianita' musicale di Franco Battiato, il dialetto nelle canzoni e l'uso della lingua dominante nei testi. Cosi' il conduttore e autore di ‘Musica di confine’, Mimmo Mollica, nella settima puntata (in onda il 4 settembre, ore 20 su Radio 2) torna sul tema della contaminazione musicale.
Il riferimento ai brani dialettiali di Battiato (con le canzoni’ Stranizza d'amuri’, ‘Veni l'autunnu’) conferma che il suo legame con la terra d'origine e' vivo, cosi' come il vincolo culturale che rimane forte. Vincolo che si congiunge con quel mondo mediterraneo dal quale il cantautore si e' lasciato fortemente contaminare, subendone profondamente i valori e il fascino, ma anche atmosfere e suoni che ritroviamo evidenti nella sua musica.
Dunque uso del dialetto anche come lingua letteraria di una cultura. E sui rischi di perdita di fiducia nella propria lingua si sofferma l'analisi del sociologo Francesco Alberoni, riportate da Mollica in trasmissione. Oggi che la cultura prevalente e' anglosassone - spiega Alberoni - noi assimiliamo parole inglesi o americane. Ma in questa fase della globalizzazione, la potenza dominante e' tale che alcuni popoli non si sforzano di creare e conservare la propria lingua.
Cosi' nel mondo della globalizzazione, che schiaccia e annulla ogni differenza, i popoli piu' piccoli, anche se ricchi di storia e di cultura, rischiano di venire sommersi, cancellati per sempre.
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